Zola: «Un giorno vorrei allenare il Napoli»

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Hamsik95
view post Posted on 9/11/2011, 18:48




Zola: «Un giorno vorrei allenare il Napoli»
L'ex tecnico del West Ham: «La città partenopea nel mio cuore e in quello della mia famiglia. Azzurri pronti a vincere lo scudetto: sarebbe un bene per il calcio italiano. L’esonero di Ficcadenti? In Italia poco spazio alla progettualità»

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ROMA - «Il Napoli sta facendo molto bene e ne sono contento per il mio passato partenopeo. Credo che sia un bene per tutto il calcio italiano che una squadra come quella azzurra stia andando bene perchè tutto il campionato, in questo modo, acquista più valore. I tifosi azzurri, poi, sono sempre particolari e calorosi. Allenare un giorno il club partenopeo? Non vorrei essere frainteso, ma è chiaro che lo farei volentieri. Ho avuto la fortuna di giocare nel miglior Napoli di tutti i tempi ed i ricordi sono chiaramente forti e piacevolissimi». Parola di Gianfranco Zola che ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli esprime il suo desiderio. Poi precisa il concetto: «Mazzarri sta facendo un lavoro straordinario e a lui vanno i miei complimenti. Non si sa mai nella vita, per me e per la mia famiglia Napoli ha rappresentato veramente tanto. Quindi, dico che non si sa mai. Un giorno, allenare il Napoli potrebbe essere una bella sorpresa anche per me. Per il momento, essendo un forte simpatizzante dei colori azzurri, sono felice che le cose stiano andando bene per i tifosi, per Mazzarri, per De Laurentiis e spero possa essere a lungo ancora così. Lo scudetto? Non solo il Napoli può vincerlo, ma mi auguro che questo possa accadere perché sarebbe un bene per tutto il calcio italiano».

SUL MANCHESTER CITY - Il talento del calcio italiano, considerando i suoi trascorsi britannici, dice la sua anche sul City di Roberto Mancini: «Il Manchester City? Mancini ha dato quel tocco di italianità al club inglese. Il City è una squadra che è tatticamente accorta anche in fase difensiva e quest’aspetto non è certo una caratteristica dei club d’oltremanica, che attaccano sempre per vincere la partita. La maggior parte delle volte, le squadre che difendono bene vincono ed è questo quel tocco in più che Roberto ha trasferito al suo Manchester».

SUL DOPPIO IMPEGNO DEL NAPOLI - Tornando al Napoli Zola spiega le difficoltà che può presentare il doppio impegno Champions e campionato: «Mi capitò con il Chelsea qualche anno fa ed è difficile perché la Champions ti impegna tantissimo dal punto di vista mentale, non bisogna certo nasconderlo. L’attenzione principale viene data sempre data alla Champions rispetto alla partita di campionato, specialmente quando sei alla prima esperienza nella massima competizione continentale. Il Napoli, dunque, dovrà cercare di gestire al meglio le due competizioni».

SULL'ESONERO DI FICCADENTI - Inevitabile per Zola, campione anche nel Cagliari, esprimersi sul recentissimo esonero di Ficcadenti: «Mi sono ripromesso di non parlare di Cellino e del Cagliari, ma in generale dico che non capisco quale sia il motivo per cui si cerchino così tanti cambiamenti. Gli allenatori hanno bisogno di tempo, non possono fare un lavoro organico, programmatico e funzionale in poco tempo. L’esempio più probante è quello di Ferguson: è un tecnico straordinario per quello che ha fatto, ma nei primi anni al Manchester non riuscì a vincere nulla. Un allenatore deve avere il tempo necessario per programmare il lavoro e svolgerlo su basi importanti, in pochi giorni non si può far nulla».

SULLA POSSIBILITÀ DI TORNARE AD ALLENARE - Poi sulle speranze di tornare in panchina: «Io vicino ad un club italiano? Sì, ho avuto un paio di richieste da società italiane e la cosa mi ha fatto estremamente piacere. Io ho fatto una scelta di vita, la mia priorità era quella di stare in Inghilterra. Il calcio in Inghilterra? C’è da dire che sta cambiando. Gli interessi sono diventati molto più alti rispetto a prima e di conseguenza l’atteggiamento con il quale affronti una cosa è diversa. La cultura sportiva qui è comunque altissima e si fa di tutto per salvaguardarla. Alla fine della fiera, nonostante i soldi che circolano, il calcio resta pur sempre un gioco e la gente lo interpreta così. In Italia si è perso un po’ quest’aspetto specialmente negli ultimi anni. Il calcio vive di cicli e mi auguro che si ritorni ad avere più entusiasmo intorno a questo sport che è meraviglioso se è vissuto nel modo giusto».
 
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